Maria Cristina Veri

Freelance journalist and web editor

PGM: a Zurigo un sito per le piante geneticamente modificate

Bluemoose/Creative commons

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Agroscope ha allestito, su incarico della Confederazione, un sito di sperimentazione recintato e sorvegliato dedicato alle PGM, ovvero le piante geneticamente modificate. Il “Protected site”si trova a Zurigo-Reckenholz.
Il sito è a disposizione dei ricercatori svizzeri che intendono svolgere ricerca di base o applicata. L’esperimento non è nuovo nella Confederazione. Già in passato sperimentazioni a campo aperto di PGM sono stati autorizzati a livello federale, suscitando polemiche di associazioni ambientaliste e di parte della popolazione. Le PGM sono piante con una particolarità all’origine: il loro DNA viene modificato, con tecniche di ingegneria genetica, in modo da far sviluppare caratteristiche che queste piante non avrebbero mai avuto in maniera spontanea. Da sempre PGM e OGM in generale fanno discutere. Molti, infatti, sono i dubbi espressi riguardo la loro sicurezza sia per la salute dell’uomo che per il loro eventuale impatto ambiente.
In Svizzera, l’impiego di piante geneticamente modificate nell’ambiente è soggetto a norme severe ed è costantemente monitorato. L’autorizzazione per la coltivazione è rilasciata soltanto a quelle PGM ritenute sicure e che non comportano problemi per la popolazione e l’ambiente.

Si parte dal frumento
Lo scopo, del sito protetto di Zurigo, è quello di promuovere una tecnologia genetica verde e di testare rischi e opportunità delle PGM. Da tempo, si parla infatti anche di PGM di terza generazione non finalizzati solo a migliorare la resistenza delle piante o il loro aspetto, ma per produrre prodotti non destinati all’uso alimentare come agenti chimici, medicine, vaccini o addirittura biocarburanti.
L’infrastruttura per la sperimentazione è gestita da Agroscope. Il primo esperimento, condotto dall’Università di Zurigo, è già partito il 13 marzo scorso con la semina di frumento geneticamente modificato. I ricercatori studieranno la possibilità di ottimizzare i geni di resistenza, naturalmente presenti nel frumento, e di migliorarne l’impiego nella selezione.
Il futuro della ricerca, tra speranze e critiche
“Per indagare sulla sicurezza delle PGM è necessario condurre esperimenti che portino a basi scientifiche fondate”, sostiene Isabel Hunger, responsabile della Commissione federale per la sicurezza biologica (CFSB). “Più conoscenze avremo sulla biosicurezza, meglio riusciremo a valutare i possibili rischi e a formulare ipotesi più precise. Tuttavia, solo se la ricerca viene condotta in pieno campo è possibile confermare le ipotesi analizzate in laboratorio. Il sito protetto permette di condurre le sperimentazioni sulle PGM in pieno campo senza difficoltà”.

Resta da vedere come reagiranno le associazioni ambientaliste. Greenpeace Svizzera ha già denunciato in passato “l’assenza di analisi approfondite sui rischi del consumo di prodotti geneticamente modificati sulla salute umana e degli animali” ed ha contestato l’apertura di siti simili. Inoltre, parte dei coltivatori svizzeri non vede di buon occhio le PGM. Ma il Consiglio federale, come spiegato in un comunicato di Agroscope, con l’avvio, nel 2013, della procedura di consultazione sul pacchetto di coesistenza, ha manifestato la propria apertura anche rispetto a una possibile applicazione commerciale delle PGM nell’agricoltura svizzera.

Published on Bluewin 07.04.2014

PGM: a Zurigo un sito per le piante geneticamente modificate 2015-09-15 09-27-31

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Questa voce è stata pubblicata il aprile 7, 2014 da in Italian, Online Newspapers.

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